L'ASSOCIAZIONE
“...nell'ultima pagina di quel numero finale c'era la fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi.”
Steve Jobs, dal Commencement speech alla Stanford University
Steve Jobs, dal Commencement speech alla Stanford University
Eppure il momento sarebbe difficile, si direbbe. Di quelli che il vento soffia forte e spazza via anche gli alberi dalle radici profonde. Figuriamoci la nostra, personalissima, solitaria umanità. Proprio come accadeva cento anni fa, nell’imminenza del primo grande disastro europeo.
Quando lo scrittore Charles Peguy scriveva: “E’ sperare la cosa più difficile. La cosa più facile è disperare, ed è la più grande tentazione”.
Osservando il nostro convivere, dentro un cambiamento di abitudini, un impoverimento sociale, un imbarbarimento civico, un indebolimento della coscienza collettiva, un imbruttimento strano della città, in sintesi dentro il pieno di una conclamata crisi di civiltà, sembra impossibile riaffermare una ragionevole positività.
Eppure ci siamo. A ben guardare ci siamo, con tutto il contributo di pienezza che ci portiamo in nuce, dentro l’eroica azione del nostro ironico lavoro quotidiano.
L’immagine di copertina ci sembra così tanto semplice quanto significativa di un intero programma: rimanda ad un desiderio inestirpabile di bellezza e richiama a un ultimo inevitabile compito: si riparte insieme, ora che abbiamo toccato il fondo, da ciò che permette una coscienza critica e sistematica dell’esperienza e dal suo primo esito: un’associazione culturale. Il metodo è in ciò che lascia suscitare quella strada nell’albore del primo mattino, l’ora in cui si svegliano le coscienze. Tutto il metodo sta nel gusto di quello sguardo bambino e avventuroso, che annusa l’attesa di una bellezza, sente la promessa di qualcosa pari alla vita. E si carica di propositività verso il reale.
Un’Associazione Culturale dunque. Beh, è poco, si dirà. Ma cosa è la cultura se non questo, la possibilità condivisa di giudicare ciò che ci passa davanti, che vediamo, fino ad afferrarlo e possederne il significato?
Comunque siate partiti da casa quel giorno, magari animati da un sentimento circoscritto e particolare, contingente o disparato, e abbiate deciso di “mettervi insieme” in una stanza di un paese di un hinterland di questo mondo, allora è bene sapere che non siete più cani sciolti.
Ma non siamo nemmeno un branco alla macchia.
Tra una struttura superiore e il singolo individuo siamo proprio quel hinterland, una terra di mezzo alla fine. Ma del mondo.
Per come si veda dal giardino di ciascuno, per ciò che lascia intravedere quella strada, questo è il nostro orizzonte.
C’è spazio...
Quando lo scrittore Charles Peguy scriveva: “E’ sperare la cosa più difficile. La cosa più facile è disperare, ed è la più grande tentazione”.
Osservando il nostro convivere, dentro un cambiamento di abitudini, un impoverimento sociale, un imbarbarimento civico, un indebolimento della coscienza collettiva, un imbruttimento strano della città, in sintesi dentro il pieno di una conclamata crisi di civiltà, sembra impossibile riaffermare una ragionevole positività.
Eppure ci siamo. A ben guardare ci siamo, con tutto il contributo di pienezza che ci portiamo in nuce, dentro l’eroica azione del nostro ironico lavoro quotidiano.
L’immagine di copertina ci sembra così tanto semplice quanto significativa di un intero programma: rimanda ad un desiderio inestirpabile di bellezza e richiama a un ultimo inevitabile compito: si riparte insieme, ora che abbiamo toccato il fondo, da ciò che permette una coscienza critica e sistematica dell’esperienza e dal suo primo esito: un’associazione culturale. Il metodo è in ciò che lascia suscitare quella strada nell’albore del primo mattino, l’ora in cui si svegliano le coscienze. Tutto il metodo sta nel gusto di quello sguardo bambino e avventuroso, che annusa l’attesa di una bellezza, sente la promessa di qualcosa pari alla vita. E si carica di propositività verso il reale.
Un’Associazione Culturale dunque. Beh, è poco, si dirà. Ma cosa è la cultura se non questo, la possibilità condivisa di giudicare ciò che ci passa davanti, che vediamo, fino ad afferrarlo e possederne il significato?
Comunque siate partiti da casa quel giorno, magari animati da un sentimento circoscritto e particolare, contingente o disparato, e abbiate deciso di “mettervi insieme” in una stanza di un paese di un hinterland di questo mondo, allora è bene sapere che non siete più cani sciolti.
Ma non siamo nemmeno un branco alla macchia.
Tra una struttura superiore e il singolo individuo siamo proprio quel hinterland, una terra di mezzo alla fine. Ma del mondo.
Per come si veda dal giardino di ciascuno, per ciò che lascia intravedere quella strada, questo è il nostro orizzonte.
C’è spazio...
“...On the back cover of their final issue was a photograph of an early morning country road, the kind you might find yourself hitchhiking on if you were so adventurous”.
CONSIGLIO DIRETTIVO
Presidente Leonardo Mannini
Vice Presidente Barbara Gaballo
Segretario Massimo Sabatini
Tesoriere Giuseppe Parigi
Consiglieri Giuseppe Puliti, Marco Bonaiuti, Claudia Cerreti, Martino Meli, Marco Santilli
Vice Presidente Barbara Gaballo
Segretario Massimo Sabatini
Tesoriere Giuseppe Parigi
Consiglieri Giuseppe Puliti, Marco Bonaiuti, Claudia Cerreti, Martino Meli, Marco Santilli
GRUPPI DI LAVORO OPERATIVI
GRUPPO COMUNICAZIONE
Leonardo Mannini, Claudia Cerreti, Francesco Sorisi, Marco Rendesi, Giuseppe Puliti, Riccardo Tesse, Viola Turini, Giuseppe Parigi
Leonardo Mannini, Claudia Cerreti, Francesco Sorisi, Marco Rendesi, Giuseppe Puliti, Riccardo Tesse, Viola Turini, Giuseppe Parigi
GRUPPO VALUTAZIONE NORMATIVA
Marco Bonaiuti, David Bonechi, Leonardo Giannelli, Paolo Buti, Giuseppe Parigi, Giuseppe Puliti
Marco Bonaiuti, David Bonechi, Leonardo Giannelli, Paolo Buti, Giuseppe Parigi, Giuseppe Puliti
GRUPPO CULTURA
Martino Meli, Barbara Gaballo, Claudia Ciampi, Luciano Surace, Marco Santilli, Massimo Sabatini, Sonia Santini
Martino Meli, Barbara Gaballo, Claudia Ciampi, Luciano Surace, Marco Santilli, Massimo Sabatini, Sonia Santini

Atto di Costituzione e statuto dell'associazione |