Intervento Pubblico
SESTO FIORENTINO NUOVAMENTE PROTAGONISTA NELL’AREA METROPOLITANA
SALA MEUCCI GIOVEDI’ 13 DICEMBRE 2018
CENTRO URBANO E FUTURA AREA GINORI

Ogni piano Strutturale nasce da una semplice consapevolezza: io sono il luogo che abito. E’ quella sorta di Costituzione che mette a tema la convivenza civica e soprattutto l’identità territoriale.
Il luogo che abito si fonda - al di là delle legittime differenze di opinione - su tre fattori: sulla coscienza condivisa del passato, su una sostanziale comune fiducia nel presente e su una speranza collettiva nel futuro.
Il paese e il suo centro possono effettivamente rigenerarsi solo così, per sovrappiù, come è sempre stato nella storia della città, per un’effervescenza della comunità che mette a tema il bene comune in una tensione a raccordare – compito degli amministratori - le singole differenze di posizione, nella compresenza di queste tre gambe. La polis è questo!
Qui il punto: oggi c’è un sentimento di fiducia nel presente piuttosto debole come debole appare in generale la speranza collettiva nel futuro, anzi, sembra che si tiri un po’ a campare di rendita e a capitalizzare un po’ troppo passivamente l’eredità pur buona del passato. Il normatore regionale, non fidandosi dell’amministratore locale, imbriglia il format della Costituzione cittadina, limitando alquanto i margini decisionali a livello locale.
Il PIT, la normativa sul rischio idraulico e le disposizioni urbanistiche regionali di fatto definiscono moltissimo di quello che potrà o non potrà farsi sul territorio, depotenziando di fatto gli strumenti comunali. L’amministratore locale, d’altro canto, a cascata, perché questa malattia ce l’abbiamo tutti addosso, (la paura di perdere l’identità guadagnata dai nostri bisnonni e dai nostri nonni) congela l’assetto morfotipologico della città per non perdere le certezze acquisite, e così si spiega il perdurante mantenimento dello status quo del centro, dove tutto risulta ormai da decenni piuttosto immobile, con la speranza che il congelamento conservi meccanicamente anche l’identità dei luoghi. Forse è per questo motivo che il Piano Strutturale non prevede scenari importanti di rigenerazione nel centro, mantenendo peraltro immodificate le impostazioni del primo P.S. nella sequela del P.T.C. provinciale. L’identità del centro, in realtà, sta invece progressivamente consumando la sua in crisi.
Noi, come tecnici del circondario riuniti in un ente intermedio di rappresentanza, sappiamo paradossalmente che il problema non è principalmente tecnico ma ha sostanzialmente una natura politica o più propriamente culturale, nel senso che riguarda la coscienza critica della nostra esperienza di cittadini.
Occorre riiniziare a governare il territorio certamente mantenendo sacrosante regole di salvaguardia, siamo i primi a chiederlo, ma lasciando trasparire, anche in questa Costituzione, quella fiducia nella governata azione dell’altro, intendendo per l’altro il contributo che può arrivare da qualcuno oltre me, presupposto per noi indispensabile e assolutamente non scontato, per la rinascita della città. Occorre dunque mettere a tema il cardine della convivenza civica, la fiducia reciproca.
Deve essere un principio “costituzionale” fondante lo strumento di indirizzo urbanistico.
Sugli aspetti specifici del centro urbano abbiamo idee propositive che riguardano zone strategiche che noi abbiamo chiamato aree volano durante gli incontri di partecipazione avuti con l’Amministrazione Comunale: alcune di queste idee sono state espresse, come suggestioni, proprio nell’ultimo numero del nostro trimestrale a cui inevitabilmente rimandiamo, vista l’ora, per un primo approfondimento.
Pensiamo che in questo momento storico, segnato dalla contrazione della grande distribuzione e da quello che comincia a manifestarsi con il problema del demalling, si debba concepire un piano lungimirante per riportare il commercio nel centro, i segnali che arrivano in modo ormai conclamato segnano l’inizio dell’onda di riflusso, e l’onda andrà cavalcata. In questo senso crediamo che l’area Ginori e il centro siano davvero legati a filo doppio, e si debba avere una previdente visione urbana. Visione allargata dunque agli scenari futuri ma imminenti, dal di dentro di una contrattazione politica accorta con gli attori coinvolti sulla scena.
In questo la Piazza del Mercato insieme alla Piazza Lavagnini diventano una risorsa fondamentale per il rilancio sestese, rischio idraulico permettendo. Un segno distintivo legato alla rigenerazione, quel luogo, forse lo meritava anche all’interno del P.S.
Faremo al riguardo un’osservazione propositiva.
Grazie.
Il luogo che abito si fonda - al di là delle legittime differenze di opinione - su tre fattori: sulla coscienza condivisa del passato, su una sostanziale comune fiducia nel presente e su una speranza collettiva nel futuro.
Il paese e il suo centro possono effettivamente rigenerarsi solo così, per sovrappiù, come è sempre stato nella storia della città, per un’effervescenza della comunità che mette a tema il bene comune in una tensione a raccordare – compito degli amministratori - le singole differenze di posizione, nella compresenza di queste tre gambe. La polis è questo!
Qui il punto: oggi c’è un sentimento di fiducia nel presente piuttosto debole come debole appare in generale la speranza collettiva nel futuro, anzi, sembra che si tiri un po’ a campare di rendita e a capitalizzare un po’ troppo passivamente l’eredità pur buona del passato. Il normatore regionale, non fidandosi dell’amministratore locale, imbriglia il format della Costituzione cittadina, limitando alquanto i margini decisionali a livello locale.
Il PIT, la normativa sul rischio idraulico e le disposizioni urbanistiche regionali di fatto definiscono moltissimo di quello che potrà o non potrà farsi sul territorio, depotenziando di fatto gli strumenti comunali. L’amministratore locale, d’altro canto, a cascata, perché questa malattia ce l’abbiamo tutti addosso, (la paura di perdere l’identità guadagnata dai nostri bisnonni e dai nostri nonni) congela l’assetto morfotipologico della città per non perdere le certezze acquisite, e così si spiega il perdurante mantenimento dello status quo del centro, dove tutto risulta ormai da decenni piuttosto immobile, con la speranza che il congelamento conservi meccanicamente anche l’identità dei luoghi. Forse è per questo motivo che il Piano Strutturale non prevede scenari importanti di rigenerazione nel centro, mantenendo peraltro immodificate le impostazioni del primo P.S. nella sequela del P.T.C. provinciale. L’identità del centro, in realtà, sta invece progressivamente consumando la sua in crisi.
Noi, come tecnici del circondario riuniti in un ente intermedio di rappresentanza, sappiamo paradossalmente che il problema non è principalmente tecnico ma ha sostanzialmente una natura politica o più propriamente culturale, nel senso che riguarda la coscienza critica della nostra esperienza di cittadini.
Occorre riiniziare a governare il territorio certamente mantenendo sacrosante regole di salvaguardia, siamo i primi a chiederlo, ma lasciando trasparire, anche in questa Costituzione, quella fiducia nella governata azione dell’altro, intendendo per l’altro il contributo che può arrivare da qualcuno oltre me, presupposto per noi indispensabile e assolutamente non scontato, per la rinascita della città. Occorre dunque mettere a tema il cardine della convivenza civica, la fiducia reciproca.
Deve essere un principio “costituzionale” fondante lo strumento di indirizzo urbanistico.
Sugli aspetti specifici del centro urbano abbiamo idee propositive che riguardano zone strategiche che noi abbiamo chiamato aree volano durante gli incontri di partecipazione avuti con l’Amministrazione Comunale: alcune di queste idee sono state espresse, come suggestioni, proprio nell’ultimo numero del nostro trimestrale a cui inevitabilmente rimandiamo, vista l’ora, per un primo approfondimento.
Pensiamo che in questo momento storico, segnato dalla contrazione della grande distribuzione e da quello che comincia a manifestarsi con il problema del demalling, si debba concepire un piano lungimirante per riportare il commercio nel centro, i segnali che arrivano in modo ormai conclamato segnano l’inizio dell’onda di riflusso, e l’onda andrà cavalcata. In questo senso crediamo che l’area Ginori e il centro siano davvero legati a filo doppio, e si debba avere una previdente visione urbana. Visione allargata dunque agli scenari futuri ma imminenti, dal di dentro di una contrattazione politica accorta con gli attori coinvolti sulla scena.
In questo la Piazza del Mercato insieme alla Piazza Lavagnini diventano una risorsa fondamentale per il rilancio sestese, rischio idraulico permettendo. Un segno distintivo legato alla rigenerazione, quel luogo, forse lo meritava anche all’interno del P.S.
Faremo al riguardo un’osservazione propositiva.
Grazie.
concorso fotografico
IL MIO SGUARDO SULLA CITTA'
Marzo 2018
L'associazione organizza un concorso fotografico a cui possono partecipare i ragazzi delle scuole della nostra Città.
Patrocinato dal Comune di Sesto Fiorentino e con il supporto dell'associazione SESTO SOTTO CASA, il concorso ha lo scopo di far emergere IL BELLO dell'ambiente urbano in cui viviamo visto dall'ottica dei ragazzi ovverosia i cittadini di domani.
La nostra Associazione Culturale è fermamente convinta che il miglioramento del bene comune debba partire dalle nuove generazioni e dal "positivo" che vedono intorno a loro.
La partecipazione è aperta a tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo grado del territorio sestese.
L'iscrizione al concorso è contestuale all'invio della foto; ogni partecipante può inviare una fotografia.
CLICCA QUI per scaricare il regolamento del concorso
VAI ALLA PAGINA DEDICATA
L'associazione organizza un concorso fotografico a cui possono partecipare i ragazzi delle scuole della nostra Città.
Patrocinato dal Comune di Sesto Fiorentino e con il supporto dell'associazione SESTO SOTTO CASA, il concorso ha lo scopo di far emergere IL BELLO dell'ambiente urbano in cui viviamo visto dall'ottica dei ragazzi ovverosia i cittadini di domani.
La nostra Associazione Culturale è fermamente convinta che il miglioramento del bene comune debba partire dalle nuove generazioni e dal "positivo" che vedono intorno a loro.
La partecipazione è aperta a tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo grado del territorio sestese.
L'iscrizione al concorso è contestuale all'invio della foto; ogni partecipante può inviare una fotografia.
CLICCA QUI per scaricare il regolamento del concorso
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IN EVIDENZA: lettera aperta al sindaco
10 giugno 2016
Caro Lorenzo,
ci permettiamo il tono colloquiale perché dei circa 60 professionisti presenti nell’Associazione, tra cui Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti, quasi tutti sono concittadini che ti troverai a dover amministrare.
Ti chiediamo di cambiare l’inerzia su cui si è avvitata buona parte della città, soprattutto il centro cittadino, e di dare impulso alla macchina tecnico-amministrativa oggi paurosamente ingolfata.
Il Regolamento Urbanistico è invecchiato precocemente e non risponde più alle esigenze della città: norme ferraginose, articoli contradditori, quantità enormi di regole inutili che, con la filosofia del “meglio prevenire che curare” intendono combattere un tessuto sociale spesso e volentieri sano, niente affatto afflitto da malattie. Molti articoli del Regolamento Edilizio impongono vincoli di vario genere senza che se ne riscontri la necessità, come a voler regolare intenzioni ipotetiche e non processi edilizi in atto. Non siamo malati al punto di essere curati con un ingessatura della dignità professionale.
La città è praticamente mummificata.
Il nuovo costruito è trattato secondo una logica lottizzativa “a fin di bene”, istituendo ambiti di trasformazione che ottengono superfici pubbliche attrezzate a fronte di uno scotto da pagare in termini di lotti edificabili. Ma la logica pubblica dovrebbe sottrarsi al vecchio gioco delle parti, trattando il costruito tutto, anche quello potenziale, come una risorsa per riqualificare il margine dello spazio collettivo.
Anche il masterplan dell’aeroporto ci fa capire come sia facile procedere per compartimenti stagni: solo un masterplan generale, sistematico, organico ed unitario dell’intera piana può garantire una speranza di futuro all’intera comunità metropolitana.
Il tempo stringe, ed istituire un tavolo critico e sistematico di confronto con gli enti intermedi, qual è la nostra associazione, già in grado di mediare tra cittadini ed istituzione, può essere una proficua modalità condivisa,
chiaramente nel doveroso rispetto dei ruoli, per uscire con urgenza dal terribile impasse che ci affligge oramai da tempo.
Augurandoti buon lavoro,
A Sesto Acuto
Caro Lorenzo,
ci permettiamo il tono colloquiale perché dei circa 60 professionisti presenti nell’Associazione, tra cui Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti, quasi tutti sono concittadini che ti troverai a dover amministrare.
Ti chiediamo di cambiare l’inerzia su cui si è avvitata buona parte della città, soprattutto il centro cittadino, e di dare impulso alla macchina tecnico-amministrativa oggi paurosamente ingolfata.
Il Regolamento Urbanistico è invecchiato precocemente e non risponde più alle esigenze della città: norme ferraginose, articoli contradditori, quantità enormi di regole inutili che, con la filosofia del “meglio prevenire che curare” intendono combattere un tessuto sociale spesso e volentieri sano, niente affatto afflitto da malattie. Molti articoli del Regolamento Edilizio impongono vincoli di vario genere senza che se ne riscontri la necessità, come a voler regolare intenzioni ipotetiche e non processi edilizi in atto. Non siamo malati al punto di essere curati con un ingessatura della dignità professionale.
La città è praticamente mummificata.
Il nuovo costruito è trattato secondo una logica lottizzativa “a fin di bene”, istituendo ambiti di trasformazione che ottengono superfici pubbliche attrezzate a fronte di uno scotto da pagare in termini di lotti edificabili. Ma la logica pubblica dovrebbe sottrarsi al vecchio gioco delle parti, trattando il costruito tutto, anche quello potenziale, come una risorsa per riqualificare il margine dello spazio collettivo.
Anche il masterplan dell’aeroporto ci fa capire come sia facile procedere per compartimenti stagni: solo un masterplan generale, sistematico, organico ed unitario dell’intera piana può garantire una speranza di futuro all’intera comunità metropolitana.
Il tempo stringe, ed istituire un tavolo critico e sistematico di confronto con gli enti intermedi, qual è la nostra associazione, già in grado di mediare tra cittadini ed istituzione, può essere una proficua modalità condivisa,
chiaramente nel doveroso rispetto dei ruoli, per uscire con urgenza dal terribile impasse che ci affligge oramai da tempo.
Augurandoti buon lavoro,
A Sesto Acuto
ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE21 luglio 2016
A sesto acuto incontra in Regione la Consigliera comunale Titta Meucci e Monia Monni, per parlare della nuova legge regionale per il governo del territorio Aeroporto parliamone - 3° incontro
03 aprile 2016 A Sesto Acuto presente al terzo incontro, per dare il proprio contributo ed assistere la cittadinanza. Aeroporto parliamone
19 marzo 2016 Presso il centro espositivo START a Calenzano una delegazione del Consiglio Direttivo, in rappresentanza dell'Associazione Culturale A SESTO ACUTO ha partecipato al secondo incontro sul "Aeroporto parliamone". Sono stati organizzati dei tavoli di discussione su vari argomenti. Hanno partecipato tante persone e personalità del territorio. Un incontro partecipativo molto interessante. Ne seguiranno altri due nelle prossime settimane ai quali sarà presente ancora la nostra Associazione. La presenza di stamani è stata espressamente richiesta da parte dell'organizzazione della partecipazione e del Sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli.
L'Associazione Culturale A SESTO ACUTO in data 13 Febbraio 2016, ha organizzato un incontro pubblico a Sesto Fiorentino, sul tema "Visioni per una città del futuro".
Sono stati trattati temi ed argomenti che riguardano la nostra città dal punto di vista tecnico urbanistico. Al termine delle esposizioni da parte dei relatori dell'Associazione sono intervenuti: Sandro Giovannuzzi (Misericordia di quinto), Antonio Bugatti x Egidio Raimondi (ordine degli architetti di firenze), Fabio Viti (Collegio dei geometri di firenze), Alessio Biagioli (comune di calenzano), Alessandro Iasiello (Croce Viola - Pubblica Assistenza di Sesto Fiorentino), Ornella Giomini (cna), Paolo Covelli (sesto in bici), Mario Berti (pro loco), Sandro Biagiotti (Misericordia di Sesto Fiorentino), Damiano Sforzi (per sesto), Maurizio Quercioli (sesto bene comune), Marco Baldinotti (laboratorio sesto), Pietro Cavallo (m5s) Mauro Ceccherini (alternativa libera), Marco Allegrozzi (forza italia), Antonella Mannini (possibile), Pietro Cavallo (m5s), Fabrizio Muscas (sesto 2014), Francesco Fastellini (fare x sesto). TERZO EVENTO ORGANIZZATO DALL'ASSOCIAZIONE CULTURALE A SESTO ACUTO
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E VENTI E NOTI ZIE30 novembre 2015
CATASTO SUPERFICI IN VISURA – MODALITA’ DI RETTIFICA La commissione cartografia, geodesia, topografia e catasto si è confrontata con l’agenzia delle entrate – territorio di Firenze sul tema delle superfici in visura. Da tale incontro è stato confermato ufficiosamente che le due superfici presenti in visura rappresentano rispettivamente la superficie totale derivante da tutti i poligoni calcolata come da DPR 138/98 e quella escluso le superfici scoperte, come da esempio pubblicato su questo stesso sito. La seconda, con il coefficiente di 0.80, dovrebbe essere quella utilizzabile a base per la tari, come ipotizzato in precedenza. In merito alle modalità operative che hanno portato alle superfici, le stesse sono derivate direttamente dai poligoni se presenti in atti, per le altre unità hanno provveduto alla scansione della planimetria ed alla successiva creazione dei poligoni utilizzando la scansione opportunamente calibrata. Non sono state determinate le superficie in presenza di planimetrie non leggibili o non calibrabili. Nel caso in cui il proprietario ritenesse errata tale superficie, è possibile chiederne la rettifica ma solo nel caso in cui la differenza tra le due superfici risultasse inferiore ad 1/20 (si richiama per analogia la circolare 5/89 che, a sua volta, richiama l’art. 1538 del c.c.). La rettifica può essere chiesta in due modi :
Particolare attenzione deve essere posta in caso di utilizzo del contact center. Infatti, tale procedura ha una impostazione generica e non permette di inserire direttamente tutti i dati richiesti, almeno al momento. Occorrerà quindi indicare nelle annotazioni i dati mancanti rispetto alla scheda allegata ed in particolare la residenza, gli estremi del documento di identità, ecc. Rimane sempre comunque possibile, nei casi previsti, presentare una pratica docfa con causale “esatta rappresentazione grafica”. In tal caso, ed in tutti i casi in cui si presenterà una nuova pratica docfa, la superficie rifletterà quanto indicato con i poligoni dichiarati nella pratica. download modello rettifica Rimaniamo comunque in attesa di comunicazioni ufficiali. 09 novembre 2015
FISCO; DA OGGI IL CATASTO COMUNICA ANCHE I METRI QUADRI. Arrivano i metri quadri nelle visure catastali. Da oggi in poi chiunque chiederà una visura per il proprio immobile potrà finalmente ottenere anche la misura della superficie. Un dato fondamentale sia in caso di compravendita sia ai fini del calcolo della Tari, in quanto l'imposta sui rifiuti ha come base proprio la metratura dell'immobile. Interessati alla novità ben 57 milioni di immobili, di categoria A, B e C, quindi tutti gli immobili per uso abitativo e commerciale. Vantaggi immediati per le compravendite. Avere a disposizione questo, accanto a categoria catastale, classe, consistenza, rendita, permette innanzitutto a chi intende acquistare un alloggio di avere un dato "certificato" per quel che riguarda la superficie reale dell'immobile. Non si rischiano più, quindi, perdite di tempo per verificare l'effettiva grandezza di un immobile messo in vendita con una metratura "commerciale" che di fatto si dimostra irrealistica quando si va a verificare in loco. Anche i prezzi sono destinati ad essere più trasparenti dato che si dovranno necessariamente basare su un dato "reale" e che può essere verificato comodamente in anticipo, e non su una superficie indicata solo in funzione della vendita. Verifica dei conteggi per la Tari. Un altro dei vantaggi che riguarda, questa volta, non solo i proprietari e aspiranti tali ma anche gli inquilini tenuti a pagare l'imposta, è la possibilità di verificare la superficie ai fini Tari, vale a dire i metri quadri sui quali si applica la tassa sui rifiuti. La Tari per le sole destinazioni abitative, infatti, non tiene conto di balconi, terrazzi e altre aree scoperte di pertinenza e accessorie. Con la possibilità di avere il dato direttamente nella visura sarà quindi possibile verificare se il comune utilizza la giusta metratura calcolo del tributo sui rifiuti, oppure ha un dato non corretto. Quando questo accade il dato può essere rettificato direttamente dal contribuente sia comunicandolo al comune che all'Agenzia delle entrate. Per quanto riguarda invece Imu e Tasi, così come per le imposte che hanno come base imponibile la rendita catastale, non cambierà nulla finché quest'ultima non verrà ricalcolata con i nuovi parametri. Quando manca la planimetria. Il dato della superficie è comunque assente nel caso di immobili non dotati di planimetria, ossia di quegli immobili per i quali l'accatastamento risale per lo più alla prima fase di censimento del Catasto edilizio urbano. In questa situazione i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, tramite un tecnico abilitato, per l'inserimento in atti della piantina catastale. Una regolarizzazione che peraltro è d'obbligo se si è intenzionati a vendere. Accesso on line per gli utenti registrati al sito delle Entrate. Per ottenere una visura aggiornata con i metri quadri per il proprio immobile è utilizzare direttamente i servizi on line dell'Agenzia delle entrate. Chi è in possesso del pin, infatti, potrà accedere tramite la sua area riservata ai Servizi ipotecari e catastali e quindi alle Consultazioni personali e da qui alla visura catastale. ![]() 29 Ottobre 2015
APERTO IL MUSEO DELL'OPERA DEL DUOMO DI FIRENZE La maggior collezione al mondo di scultura del Medioevo e del Rinascimento fiorentino è conservato nel nuovo Museo dell’Opera del Duomo. Museo che oggi apre al pubblico mostrando le sue 750 opere d’arte realizzate dai più noti artisti dell’epoca da Michelangelo a Donatello dal Ghiberti al Pollaiolo e poi ancora ci sono opere di Andrea del Verrocchio e della Robbia. Tra questa opere 200 sono state restaurate e quindi da oggi saranno visibili al pubblico e tra queste la Maddalena di Donatelo, la Porta nord i Lorenzo Ghiberti del Battistero di Firenze. continua a leggere . . . ![]() DAL 1 OTTOBRE CAMBIA IL L'A.P.E.
Attestato di Prestazione Energetica. Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 aggiornato al 30/09/2015 - Dal primo ottobre 2015 cambia il certificato APE Cambia la modalità di compilazione dell’attestato di prestazione energetica APE! Questa caratteristica influente nel mercato immobiliare cambia i suoi modelli. Con una metodologia unica per tutte le Regioni, da giorno 1 Ottobre, si dovranno compilare 5 pagine suddivise in due parti: una più generica con indicata: la classe energetica dell’immobile, l’indice di prestazione energetica globale e eventuali accorgimenti/interventi per migliorarne l’efficienza, ovviamente quest’ultimi devono essere rilevanti e economicamente convenienti; una più dettagliata con indicazioni tecniche. Inoltre, dai prossimi giorni, l’efficienza sarà calcolata confrontando l’immobile in oggetto con un edificio standard, uguale a quello reale ma progettato in condizioni ottimali. Rimangono, invece, le classi di merito da A a G che definiscono la valutazione finale, comprendendo non più 7 ma 10 livelli complessivi. Altri cambiamenti riguardano il numero dei servizi energetici per esaminare l’efficienza dell’immobile. Il documento è obbligatorio, ovviamente, per tutti gli edifici nuovi o in risanamento, o per gli immobili in vendita che non hanno un vecchio APE. Non è più prevista la nullità dei contratti di compravendita o locazione nei casi in cui non è presente l’APE ma si hanno delle sanzioni che vanno dai 3.000 ai 18.000 euro. CATASTO: se la planimetria non rispecchia il reale stato dei luoghi...
Nel 2010 è stata introdotta una importante novità: il cosiddetto “allineamento catastale”, la cui violazione comporta la nullità degli atti di trasferimento delle proprietà immobiliari. In buona sostanza, l’attuale disciplina stabilisce che gli atti di trasferimento (nonché la costituzione o lo scioglimento di comunione) della proprietà (o altri diritti reali) su fabbricati già esistenti devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all’identificazione catastale, anche il riferimento alle planimetrie depositate in Catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie, sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale.La dichiarazione può essere sostituita da un’attestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale.Prima della stipula degli atti citati, il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari. Tale adempimento è stato imposto dalla legge proprio per garantire la corrispondenza tra lo stato di fatto degli immobili da un lato e quanto risulta nei registri immobiliari del Catasto dall’altro (per maggiori dettagli leggi “Allineamento catastale”). Senza questo adempimento, il proprietario non può più vendere casa propria perché l’atto di alienazione tra le parti sarebbe nullo. In questi casi, se non si è provveduto, al momento della ristrutturazione, ad allineare le planimetrie catastali con lo stato effettivo dell’immobile, sarà bene, prima di procedere alla vendita del bene, nominare un tecnico affinché aggiorni i riferimenti catastali. Di ciò non c’è bisogno che il contratto preliminare ne dia contezza, potendo solo contenere l’impegno del venditore a provvedere a tale onere. L’importante è che il relativo aggiornamento sia comunque completato in tempo per il rogito notarile www.laleggepertutti.it RIFORMA CATASTO: quanto varrà la propria casa e quanto si pagherà di tasse?
Autodichiarazione del proprietario e funzioni statistiche ricorrendo ai valori di immobili limitrofi. La riforma del Catasto si avvia ad arrivare in Consiglio dei Ministri per il primo via libera. In molti già si chiedono quali saranno gli effetti per la propria abitazione o per quella che si ha intenzione di acquistare a breve. Per come prevedibile, lo spauracchio principale degli italiani è l’incidenza della riforma sotto il profilo fiscale: quanto varieranno le tasse che dovremo pagare non appena si passerà ai nuovi valori catastali? Una domanda a cui è difficile rispondere per ora. Ma se non oltra già sono chiari i metodi con cui verranno aggiornate le attuali rendite: sicché è già possibile farsi un’idea se il proprio immobile subirà un aumento o meno del valore e, con esso, della relativa tassazione. Per ricostruire il valore degli immobili a destinazione ordinaria (case, uffici, negozi e pertinenze) si partirà dai valori di mercato, ossia quelli derivanti dalle compravendite di unità abitative posti nelle zone limitrofe o, comunque, similari. Saranno utilizzate funzioni statistiche unite a un algoritmo; inoltre, per evitare errori o discriminazioni, si procederà a un abbattimento del 30% dei valori ottenuti. Giocherà un ruolo centrale anche l’autocertificazione da parte del proprietario. In pratica, laddove mancheranno i dati degli immobili, essi potranno essere forniti direttamente dai relativi possessori all’Agenzia delle Entrate e ai Comuni. A tal fine, i proprietari saranno chiamati a compilare un apposito modulo in cui autocertificheranno determinate caratteristiche dell’immobile. Per gli immobili rientrati nella categoria speciale (in via residuale tutto ciò che non rientra nella categoria ordinaria), invece, questo compito sarà affidato a professionisti. Le critiche contro questo meccanismo sono già abbastanza aspre: il rischio è quello di dare ai proprietari la possibilità di scegliere quale valore attribuire al proprio immobile e, quindi, determinarne anche la tassazione. Si finirà così per seguire il cattivo esempio del vecchio Isee, autocompilato, puntualmente “falsificato” dai contribuenti. Il che – per come noto – ha portato il Governo a dover riscrivere le regole proprio per ovviare ai problemi legati alle bugie degli italiani. A quanto sembra, però, l’unico modo per ovviare al deficit di informazioni sulle categorie ordinarie è integrare la base dati con l’autocertificazione, senza che, al momento, siano state stabilite eventuali modalità di controllo, di rettifica o di eventuali conseguenze in caso di dichiarazioni non veritiere. Le informazioni, però, in via residuale potranno essere richieste all’amministratore di condominio. Attribuita all’immobile la nuova rendita e il nuovo valore patrimoniale, il valore verrà pubblicato presso l’albo pretorio per non meno di 90 giorni. Entro tale termine il proprietario potrà eventualmente fare reclamo presso la pubblica amministrazione. In alternativa, avrà a disposizione 120 giorni a partire dalla data di pubblicazione in G.U. dell’avviso da parte delle Entrate della pubblicazione presso l’albo pretorio, per adire la Commissione tributaria provinciale. Le tasse Per quanto le promesse dell’esecutivo sono quelle di disegnare un’operazione a gettito invariato, è invece molto probabile che molti proprietari subiranno un aumento della base imponibile e, quindi, della tassazione sulla casa. È comunque troppo presto per capire quanto la riforma del catasto inciderà sugli aumenti: e ciò sia perché siamo in fase di riscrittura delle tasse sul mattone (la Tasi dovrebbe essere sostituita dalla local tax), sia perché bisognerà conoscere le nuove aliquote applicate dai Comuni. Per esempio, se la base imponibile viene moltiplicata per 1,5, ma l’aliquota si dimezza, il conto delle imposte si abbassa. ![]() QUANDO SCATTA L'USUCAPIONE?
(fonte - laleggeperpertutti.it) Necessario un comportamento continuo, e non interrotto, rivolto in modo plateale a esercitare sulla cosa, per tutto il tempo previsto dalla legge, il tipico potere che spetterebbe al proprietario. Cosa è necessario per far scattare l’usucapione? Innanzitutto il decorso del tempo: così, per esempio, per acquisire la proprietà di un immobile sono necessari 20 anni. Ma non basta.È necessario che, durante tale arco di tempo, l’interessato abbia avuto il “possesso” del bene. Ed è proprio su questo concetto che ruotano le principali controversie che poi sfociano in cause. leggi altro ... SEMPLIFICAZIONE DEI LAVORI PRIVATI: I TECNICI CONTRO LO SPOT DEL GOVERNO
Geometri, Confedertecnica e Architetti prevedono lavori al di fuori del controllo di un tecnico e arretrati nell’aggiornamento catastale. 02/02/2015 - “Grazie allo Sblocca Italia, ristrutturare il tuo appartamento, dividere un alloggio grande in due più piccoli o unire alloggi contigui, è semplice e veloce: se non modifichi la volumetria complessiva e non intervieni sulla struttura, non hai più bisogno del permesso di costruzione, basta una semplice comunicazione di inizio lavori al Comune. Quando saranno finiti i lavori ricordati di inviare la comunicazione di fine lavori al Comune: ti fa risparmiare la procedura di accatastamento che altrimenti resta a carico del proprietario”. leggi altro ... RIFORMA CATASTO
Quanto varrà la propria casa e quanto si pagherà di tasse? Autodichiarazione del proprietario e funzioni statistiche ricorrendo ai valori di immobili limitrofi. La riforma del Catasto si avvia ad arrivare in Consiglio dei Ministri per il primo via libera. In molti già si chiedono quali saranno gli effetti per la propria abitazione o per quella che si ha intenzione di acquistare a breve. Per come prevedibile, lo spauracchio principale degli italiani è l’incidenza della riforma sotto il profilo fiscale: quanto varieranno le tasse che dovremo pagare non appena si passerà ai nuovi valori catastali? Una domanda a cui è difficile rispondere per ora. Ma se non oltra già sono chiari i metodi con cui verranno aggiornate le attuali rendite: sicché è già possibile farsi un’idea se il proprio immobile subirà un aumento o meno del valore e, con esso, della relativa tassazione. Per ricostruire il valore degli immobili a destinazione ordinaria (case, uffici, negozi e pertinenze) si partirà dai valori di mercato, ossia quelli derivanti dalle compravendite di unità abitative posti nelle zone limitrofe o, comunque, similari. Saranno utilizzate funzioni statistiche unite a un algoritmo; inoltre, per evitare errori o discriminazioni, si procederà a un abbattimento del 30% dei valori ottenuti. Giocherà un ruolo centrale anche l’autocertificazione da parte del proprietario. In pratica, laddove mancheranno i dati degli immobili, essi potranno essere forniti direttamente dai relativi possessori all’Agenzia delle Entrate e ai Comuni. A tal fine, i proprietari saranno chiamati a compilare un apposito modulo in cui autocertificheranno determinate caratteristiche dell’immobile. Per gli immobili rientrati nella categoria speciale (in via residuale tutto ciò che non rientra nella categoria ordinaria), invece, questo compito sarà affidato a professionisti. Le critiche contro questo meccanismo sono già abbastanza aspre: il rischio è quello di dare ai proprietari la possibilità di scegliere quale valore attribuire al proprio immobile e, quindi, determinarne anche la tassazione. Si finirà così per seguire il cattivo esempio del vecchio Isee, autocompilato, puntualmente “falsificato” dai contribuenti. Il che – per come noto – ha portato il Governo a dover riscrivere le regole proprio per ovviare ai problemi legati alle bugie degli italiani. A quanto sembra, però, l’unico modo per ovviare al deficit di informazioni sulle categorie ordinarie è integrare la base dati con l’autocertificazione, senza che, al momento, siano state stabilite eventuali modalità di controllo, di rettifica o di eventuali conseguenze in caso di dichiarazioni non veritiere. Le informazioni, però, in via residuale potranno essere richieste all’amministratore di condominio. Attribuita all’immobile la nuova rendita e il nuovo valore patrimoniale, il valore verrà pubblicato presso l’albo pretorio per non meno di 90 giorni. Entro tale termine il proprietario potrà eventualmente fare reclamo presso la pubblica amministrazione. In alternativa, avrà a disposizione 120 giorni a partire dalla data di pubblicazione in G.U. dell’avviso da parte delle Entrate della pubblicazione presso l’albo pretorio, per adire la Commissione tributaria provinciale. Le tasse Per quanto le promesse dell’esecutivo sono quelle di disegnare un’operazione a gettito invariato, è invece molto probabile che molti proprietari subiranno un aumento della base imponibile e, quindi, della tassazione sulla casa. È comunque troppo presto per capire quanto la riforma del catasto inciderà sugli aumenti: e ciò sia perché siamo in fase di riscrittura delle tasse sul mattone (la Tasi dovrebbe essere sostituita dalla local tax), sia perché bisognerà conoscere le nuove aliquote applicate dai Comuni. Per esempio, se la base imponibile viene moltiplicata per 1,5, ma l’aliquota si dimezza, il conto delle imposte si abbassa. www.laleggepertutti.it NUOVE CATEGORIE CATASTALI: IN ARRIVO LA RIFORMA
Saranno previste due maxi categorie: quella ordinaria “O” e quella speciale “S”; la prima riguarderà le abitazioni, la seconda gli impianti e i servizi. È ormai entrata nel vivo la riforma dei valori catastali degli immobili: un’azione che porterà alla rideterminazione di importi ormai vecchi e non aggiornati, ma soprattutto non corrispondenti alla reale condizione di numerosi immobili. Le neo-istituite Commissioni censuarie sono chiamate a riclassificare e rivalutare tutto il patrimonio italiano. L’iter, che partirà nella seconda metà di quest’anno, dovrebbe terminare entro il 2019. Nel novembre scorso il governo ha dato il via libera alla riforma del Catasto, con l’istituzione delle commissioni censuarie, che dovranno individuare i criteri su cui basare le nuove valutazioni delle rendite. Quel che è certo è che i nuovi meccanismi di calcolo delle rendite catastali non si baseranno più sul numero dei vani, ma sui metri quadrati, tenendo conto anche del reddito da locazione medio, della collocazione e delle caratteristiche edilizie dell’immobile (qualità, anno di costruzione…). Una volta elaborati i nuovi meccanismi (entro marzo 2015), le commissioni si occuperanno del censimento vero e proprio, passando in rassegna case, fabbricati e terreni. Insomma, la parola d’ordine sarà, per il futuro, edifici in linea con il valore di mercato effettivo (sebbene, a causa dell’attuale crisi edilizia, in molte aree del Paese questo mercato non ci sia più). Ma lo scopo è anche quello di far emergere i cosiddetti “immobili fantasma”, mai censiti al Catasto, e colpire chi fino a oggi ha pagato meno per immobili di un certo prestigio. Basare il calcolo sui metri quadrati anziché sui vani dovrebbe portare a stime più eque, perché si prenderà in considerazione la dimensione reale degli immobili. LA NUOVA SUDDIVISIONE: Tra gli aspetti principali del secondo decreto governativo c’è la definizione delle nuove categorie catastali. Ricordiamo che la categoria consiste nella tipologia delle unità immobiliari, presenti nella zona censuaria, differente per le caratteristiche intrinseche che ne determinano la destinazione ordinaria e permanente. ECCO COME FUNZIONERA': Gli immobili urbani saranno divisi in due maxi gruppi (attualmente, invece, i gruppi sono cinque): 1 | CATEGORIA ORDINARIA – gli immobili “a destinazione ordinaria”: si tratterà delle abitazioni e saranno identificati dalla lettera “O”. A loro volta saranno suddivisi in 8 sub-categorie (da O/1 a O/8: un numero inferiore rispetto a quello attuale) che distingueranno le abitazioni in palazzi, villette e “abitazioni tipiche”, uffici e studi, cantine, posti auto, negozi e magazzini. Le unità immobiliari delle categorie ordinarie sono valutate mediante funzioni statistiche che mettono in relazione i valori (e i redditi) e le variabili esplicative, come quelle riguardanti la posizione e quelle derivanti dalle caratteristiche edilizie. L’ambito territoriale può essere una zona Omi, una aggregazione di queste interne a un Comune, l’intero Comune o una aggregazione di più Comuni. Il valore (o il reddito) di un’unità immobiliare sarà dato da un importo unitario di riferimento di zona, corretto con coefficienti accrescitivi o diminutivi, moltiplicato per la superficie dell’unità. 2 | CATEGORIA SPECIALE – gli immobili “a destinazione speciale”, identificati dalla lettera “S”, saranno suddivisi in 18 categorie (un numero superiore rispetto a quello attuale) a seconda del tipo di attività degli impianti (energia, miniere, industria, logistica, ambiente) o degli immobili occupati da servizi (direzionali, commerciali, scuole, sanità, ecc.). Probabilmente verrà previsto anche un ulteriore gruppo (identificato con la lettera “I”), in cui iscrivere senza attribuzione di valore e rendita le unità immobiliari improduttive, costituite dalle attuali categorie F (unità collabenti in corso di costruzione o definizione, lastrici solari e aree urbane). La legge delega prevede che per calcolare il valore fiscale degli immobili si prenda come riferimento il triennio 2011-2013. L’INCIDENZA SULLA TASSAZIONE L’aggiornamento del valore catastale degli immobili comporterà un innalzamento della base imponibile delle imposte sulla casa. Con ineliminabile aumento della tassazione ![]() BONUS PRIMA CASA; NOVITA'
IVA al 4% e imposta di registro su un unico binario: escluse non più le case di lusso, ma quelle che non rientrino nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e A/11. Da oggi, 13 dicembre, cambiano le regole per godere del cosiddetto “bonus prima casa”, ossia dell’IVA al 4% (ovviamente per quei contratti di vendita ai quali si applica l’IVA). Se, fino a ieri, la condizione era che l’immobile non fosse di lusso, da oggi si farà solo riferimento alla categoria catastale: in pratica, l’agevolazione non può essere richiesta da chi acquisterà un immobile di categorie A/1, A/8 e A/9 (oltre che ovviamente dalla categoria A/10, relativa alle unità immobiliari ad uso ufficio). Di conseguenza, l’IVA al 4% spetta solo a chi compra un immobile di categoria A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e A/11. I precedenti requisiti “di lusso” erano stati fissati da una normativa di 45 anni fa e si presentavano, a volte, labili, essendo ancorati, più che altro, a una valutazione complessiva dell’immobile, come la metratura o la presenza di particolari dotazioni (vedi la presenza di piscine). I requisiti catastali invece sono stati appena introdotti dal decreto legislativo sulle “semplificazioni fiscali”], che, in realtà, non ha inventato nulla di nuovo, ma si è limitato a estendere anche all’IVA quanto già previsto per l’imposta proporzionale di registro. Dal 13 dicembre 2014, dunque, l’agevolazione “prima casa”, sia per quanto riguarda l’aspetto dell’IVA al 4% che il beneficio sull’imposta di registro, risponderà a un unico, identico, requisito: a) il beneficio fiscale spetterà a chi compra un’abitazione non accatastata nelle categorie A/1, A/8 e A/9 (a prescindere dal fatto che si tratti di una abitazione “di lusso”); b) il beneficio fiscale non spetterà a chi compra un’abitazione “non di lusso” se si tratta di una abitazione accatastata nelle categorie A/1, A/8 e A/9. CATASTO
Riforma del catasto: quale la situazione attuale? E quali le proposte dei professionisti di area tecnica per renderla operativa, equa e strutturale? Di questo si è parlato ieri a Roma, nel corso del tavolo di confronto promosso dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e dalla Rete delle Professioni Tecniche. Approfondimenti sul sito di GeometriInRete. ![]() COMUNE DI SESTO FIORENTINO NON PIU' CONSIDERATO COMUNE MONTANO; I TERRENI AGRICOLI SONO SOGGETTI AL PAGAMENTO I.M.U.
Il decreto interministeriale 28 novembre 2014, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ha modificato l'elenco dei comuni montani per i quali era prevista l'esenzione dal pagamento IMU. Pertanto il Comune di Sesto Fiorentino non è più considerato montano e tutti i possessori di terreni agricoli (in qualunque parte del territorio comunale) sono tenuti al versamento dell’IMU per l’anno 2014 in un’unica rata entro il 16 dicembre 2014 con l'aliquota ordinaria del 9,2 per mille. Per i terreni agricoli, il valore è costituito da quello ottenuto applicando all'ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell'anno di imposizione, rivalutato del 25 per cento, un moltiplicatore pari a 135. Per i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola il suddetto moltiplicatore è ridotto a 75. In tal caso se i proprietari coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, sono iscritti nella previdenza agricola e conducono il fondo direttamente, i terreni agricoli sono soggetti all'imposta limitatamente alla parte di valore eccedente euro 6.000 e con le seguenti riduzioni: a) del 70 per cento dell'imposta gravante sulla parte di valore eccedente i predetti euro 6.000 e fino a euro 15.500; b) del 50 per cento dell'imposta gravante sulla parte di valore eccedente euro 15.500 e fino a euro 25.500; c) del 25 per cento dell'imposta gravante sulla parte di valore eccedente euro 25.500 e fino a euro 32.000. I fabbricati rurali strumentali non sono più esenti, ma sono soggetti all'aliquota stabilita per legge dello 0,2 per mille. DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE: ESENZIONE FINO AL LIMITE DI 100.000 Euro
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 175/2014 sulle semplificazioni fiscali che entrerà in vigore (almeno in parte) dal prossimo 13 dicembre. Diventa realtà una delle misure più attese dai contribuenti. Si tratta dell’esenzione dall’obbligo della dichiarazione di successione in caso di trasmissione di patrimoni di valore fino a massimo 100mila euro. In questi casi, gli eredi non saranno più tenuti a presentare la dichiarazione all’ufficio di registro competente. La novità entrerà immediatamente in vigore il prossimo 13 dicembre. Dopo un’attesa di quasi un mese dall’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei ministri, ieri il decreto legislativo sulle semplificazioni fiscali è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La dichiarazione di successione che non dovrà più essere effettuata se l’attivo ereditario non supera i 100mila euro (attualmente il valore è molto più basso, poco meno di 26mila euro corrispondenti ai vecchi 50 milioni di lire). “Non vi è obbligo di dichiarazione se l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto e l’attivo ereditario ha un valore non superiore a euro centomila e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari, salvo che per effetto di sopravvenienze ereditarie queste condizioni vengano a mancare". La riforma semplifica anche i documenti da allegare alla dichiarazione di successione. In particolare, è prevista la possibilità di presentare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà] al posto di alcuni allegati senza doverne richiedere in copia ufficiale. EMISSIONI CO2 DA EDIFICI, ITALIA MAGLIA NERA IN EUROPA
Il fabbisogno energetico medio degli edifici del nostro Paese è di 180 kWh/m2, contro i 160 kWh/m2 della Spagna e i 150 kWh/m2 della Francia.
Al convegno MCE focus sull'efficientamento energetico degli edifici. leggi altro ... ![]() STOP ALL'USO E DISTRIBUZIONE DEL GAS R22
Con il Regolamento CE 2037 del 2000, recepito in Italia dal D.P.R. 147 del 15 febbraio 2006, l’Unione Europea ha sancito la completa e definitiva messa al bando del gas R22 e degli HCFC entro la fine del 2014. Dal 1° gennaio 2015, dunque, l’uso e la distribuzione di R22 saranno completamente proibiti, e questo comporterà un inevitabile contraccolpo per tutti gli impianti esistenti ancora funzionanti a R22, sia nel campo della manutenzione ordinaria e straordinaria, sia, soprattutto, nella garanzia della continuità di utilizzo per l’utente. Per tutti gli operatori del settore diventa dunque fondamentale attivarsi per sensibilizzare i propri clienti affinché procedano all’immediata sostituzione degli impianti ormai obsoleti. Fai clic qui per effettuare modifiche.
![]() LA PRIMA PISTA CICLABILE CHE PRODUCE ENERGIA SOLARE APRE AD AMSTERDAM.
Sul tratto di pista ciclable a doppio senso che collega due quartieri periferici (Krommenie e Wormerveer) di Amsterdam, capitale dei Paesi Bassi, transitano ogni giorno circa duemila ciclisti. Tra pendolari e studenti, la bicicletta è il mezzo di trasporto più veloce per muoversi. leggi altro... ![]() 10 CITTA' EUROPEE CHE HANNO SCOMMESSO SULLA MOBILITA' SOSTENIBILE
Trasporto pubblico, piste ciclabili, mezzi di trasporto in condivisione. Ma anche monitoraggio della qualità dell'aria e intermodalità. Ecco come sta cambiando la mobilità in Europa... MOSTRA FOTOGRAFICA
di Fabrizio Corsini "DETTAGLI"
(details) dal 9 al 20 novembre 2014 presso art.bureau ISOLDE, Viale Ariosto n°188, Sesto Fiorentino A tre anni dall'ultima mostra "Terra e mare" e a un anno e mezzo dalla pubblicazione del libro "L'idea e la luce", il fotografo fiorentino presenta una serie di scatti aventi per tema particolari di ritratti e paesaggi, in altre parole "Dettagli", che oltre a essere il titolo di questa mostra, è anche una sezione del suo sito
www.photocorsini.com per maggiori informazioni
![]() LEGGE REGIONALE 65/2014
Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 53 la L.R. 10 novembre 2014, n. 65 "Norme per il governo del territorio". Sono state fatte importanti modifiche rispetto alla L.R. 01/05 e s.m.i. vigente, tra cui si segnalano: 1) Rientrano nell’ambito dell’Attività edilizia libera (art. 136) “gli interventi di manutenzione straordinaria […], compresa l’apertura di porte interne e la modifica di pareti interne, nonché le opere e le modifiche necessarie per realizzare ed integrare i servizi igienico sanitari e tecnologici, o per determinare il frazionamento o l’accorpamento delle unità immobiliari, sempre che tali interventi non riguardino le parti strutturali dell’edificio”. 2) Risolta la questione della incostituzionalità degli articoli 118 e 118-bis della L.R. 01/2005 dichiarata dalla sentenza n. 101/2013 della Corte Costituzionale riguardanti l’accertamento di conformità in sanatoria per gli interventi realizzati nelle zone sismiche e nelle zone a bassa sismicità: nell’art. 182 comma 4 si prescrive che, ove sia ordinato l’adeguamento dell’opera alla normativa tecnica per opere strutturali non conformi, “l’interessato presenta alla competente struttura regionale [Genio Civile] la richiesta di autorizzazione o l’istanza di deposito per le opere di adeguamento necessarie ai fini dell’ottemperanza all’ordinanza ed il relativo progetto”
L.R. n°65 del 14/11/2014
PARTE LA RIFORMA DEL CATASTO: 62 milioni di immobili ai raggi x.
Via libera definitivo del Consiglio dei ministri al decreto legislativo per le commissioni censuarie. Si tratta del decreto attuativo che rimette in moto le commissioni censuarie chiamate a rivedere i parametri per gli estimi catastali. Il provvedimento stabilisce ruolo e composizione delle nuove commissioni, chiamate a rivedere i parametri per gli estimi catastali, con relativo impatto quindi sulla tassazione dell'immobile. A questo scopo verrà elaborato un coefficiente che terrà conto di qualità, localizzazione, anno di costruzione, stato conservativo degli immobili.Le commissioni censuarie locali e quella centrale sono articolate in tre sezioni: una competente in materia di catasto dei terreni, una in materia di catasto urbano e un'altra specializzata in materia di revisione del sistema estimativo del catasto dei fabbricati.
Valore patrimoniale in base ai metri quadri. La novità è che con le nuove norme il valore patrimoniale non sarà più calcolato in base al numero dei vani ma ai metri quadri, tenendo conto anche della collocazione e delle caratteristiche edilizie dell'immobile. Primo passo della più ampia riforma catastale, al provvedimento sulle commissioni seguirà poi uno sul meccanismo di individuazione del valore patrimoniale medio ricorrendo a specifici algoritmi. Dopodiché si passerà al censimento vero e proprio, Operazione questa che potrebbe richiedere un periodo un po lungo. FESTIVAL NEW GENERATIONS: FUTUROLOGY
organizzato dall'Associazione Culturale New Generations insieme all'Ordine degli Architetti della provincia di Firenze e della Fondazione Architetti Firenze La seconda edizione del Festival New Generations: Futurology, si terrà a Firenze (Palazzina Reale, Santa Maria Novella) dal 26 al 30 Novembre 2014 ed è organizzato dall'Associazione Culturale New Generations insieme all'Ordine degli Architetti della provincia di Firenze e della Fondazione Architetti Firenze, e condividerà i risultati di un nuovo anno di ricerca da parte di Itinerant Office, volto ad analizzare l'impatto della crisi economica sull'attività dei giovani achitetti Europei. Il Festival vedrà la partecipazione di oltre 60 invitati internazionali e locali, che si confronteranno attraverso una serie di attività pratiche e teoriche sul tema centrale proposto da New Generations: Futurology, il futuro della professione architettonica. Il programma, molto denso, vedrà la realizzazione di 2 workshops pratici, una serie di lecture, dibattiti e tavole rotonde, ed alcuni formati sperimentali di confronto, tra cui 2 Pecha Kucha Nights, una Shared Lecture ed un Menage à Trois.
LAVORI IN CASA, CONFERMATE TUTTE LE SEMPLIFICAZIONI DELLO SBLOCCA ITALIA
L'articolo 17 del D.L. sblocca Italia interviene in diversi punti del Testo Unico dell'Edilizia (DPR 380/2001) con una semplificazione, i lavori di manutenzione straordinaria che consistono nel frazionamento i accorpamento di unità immobiliari potranno essere realizzati con Comunicazione Inizio Lavori (C.I.L.) anzichè con Senalazione di Inizio Attività (S.C.I.A.) I lavori possono anche comportare la variazione delle superfici delle singole unità nonché del carico urbanistico, ma non devono modificare la volumetria complessiva degli edifici e deve essere mantenuta l’originaria destinazione d’uso.
Il professionista dovrà attestare che le modifiche sono compatibili con la normativa antisismica e con quella sul rendimento energetico e, insieme alla Cil, dovrà consegnare gli elaborati progettuali. La multa per la mancata presentazione della Cil sale da 258 a 1.000 euro. Dalla semplificazione restano esclusi gli interventi di carattere strutturale. Se invece i lavori comportano una modifica della volumetria complessiva (oltre che dei prospetti, come già previsto dal TU Edilizia), continuerà ad essere richiesto il permesso di costruire. Con una modifica all'articolo 6 del Testo unico edilizia, l'installazione di pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12kW sarà inclusa tra gli interventi di manutenzione ordinaria realizzabili senza titolo abilitativo. La Cil sarà valida anche ai fini dell’aggiornamento catastale: il Comune dovrà inoltrarla all’Agenzia del Territorio, ma solo se al termine dei lavori il proprietario dell’immobile invia allo Sportello Unico una ‘comunicazione di fine lavori’. Per gli interventi di manutenzione straordinaria non si paga il costo di costruzione - neanche nei casi di modifica della superficie delle singole unità immobiliari, che prima erano soggetti a permesso di costruire - né sono dovuti gli oneri di urbanizzazione, salvo il caso che gli interventi aumentino il carico urbanistico o la superficie calpestabile. Le Regioni a statuto ordinario, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, dovranno disciplinare i controlli sull’attività edilizia libera (Cil e Cil asseverata). In tutto il Testo Unico dell’Edilizia la Denuncia di inizio attività (Dia) viene sostituita con la Scia. Viene ampliata la casistica delle varianti in corso d’opera attuabili con Scia, e da comunicare nella fase di fine lavori. Sono realizzabili in tal modo, con attestazione del professionista, le varianti a permessi di costruire che: non configurano una variazione essenziale; sono conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie; sono attuate dopo l’acquisizione degli eventuali atti di assenso prescritti dalla normativa sui vincoli paesaggistici, idrogeologici, ambientali, di tutela del patrimonio storico, artistico ed archeologico e dalle altre normative di settore. Per eliminare alcune incertezze interpretative, viene chiarito che le Regioni a statuto ordinario disciplinano con legge le modalità per l’effettuazione dei controlli nell’ambito del procedimento di rilascio del certificato di agibilità. Viene introdotto il concetto di “mutamento d’uso urbanisticamente rilevante” ovvero un cambio dell’utilizzo dell’immobile rispetto a quello originario, senza opere edilizie, che comporta l’assegnazione dell’immobile ad una diversa categoria funzionale tra le seguenti: residenziale; turistico-ricettiva; produttiva e direzionale; commerciale; rurale. Il mutamento della destinazione d’uso è sempre consentito, a patto che non sia urbanisticamente rilevante, cioè che rientri all’interno della stessa categoria funzionale. A differenza di quanto previsto dal DL, il passaggio dalla destinazione d’uso residenziale a quella turistico-ricettiva è considerata urbanisticamente rilevante, di conseguenza non si può fare liberamente. La semplificazione però scatterà solo dopo che le Regioni avranno adeguato la loro normativa o, comunque, dopo 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione. LA TOSCANA GOVERNA IL TERRITORIO
Via libera alla Riforma della legge regionale 1/2005. Capisaldi sono la valorizzazione del patrimonio paesaggistico rurale inteso come attività economico-produttiva; contrasto al consumo di suolo; sviluppo della partecipazione come componente delle procedure di formazione dei piani; tempo massimo di 2 anni per la pianificazione. Vai al video AEROPORTO DI PERETOLA
CIRCOLI ARCI SESTO FIORENTINO Martedì 28 ottobre 2014 alle ore 21.00 presso la Casa del Popolo di Querceto, Via Napoli 79 a Sesto Fiorentino, è indetta un'Assemblea pubblica per parlare dell'Aeroporto di Peretola. Quali sono le implicazioni per Sesto Fiorentino della nuova pista prevista dal Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.) approvato dalla Regione Toscana? interverranno: Antonio Sacconi - Coordinamento Arci Sesto Fiorentino Gianfranco Ciulli - Coordinamento Comitati di Piana Sana ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENERGETICA
In arrivo controlli sui contratti immobiliari registrati online, multe per quelli senza APE. Il DL 145/2013, convertito dalla Legge 9/2014, ha stabilito che le compravendite e gli affitti conclusi senza allegare l’APE non sono nulli, come inizialmente previsto, ma vengono puniti con una multa da 3 mila ai 18 mila euro. Il pagamento della multa, inoltre, non fa venire meno l’obbligo di allegare l’attestato entro quarantacinque giorni.Fai clic qui per effettuare modifiche. NON TUTTE LE RISTRUTTURAZIONI POSSONO ESSERE REALIZZATE CON LA SCIA.
La ristrutturazione deve consistere in interventi compatibili e complementari con il manufatto su cui sono realizzati. Se abbinata ad ampliamenti e al cambio di destinazione d’uso, è necessario il rilascio del permesso di costruire perché si deve considerare che il mutamento investe tutta la zona e comporta una variante urbanistica. Allo stesso tempo bisogna valutare la compatibilità degli interventi con le norme urbanistiche perché il rilascio in deroga è possibile solo in alcuni casi. Per questi motivi, il Consiglio di Stato, con la sentenza 5031/2014, ha spiegato i casi in cui le ristrutturazioni non possono essere realizzate con la Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e che il permesso di costruire in deroga può essere rilasciato solo per gli edifici di interesse pubblico. Ricordiamo inoltre che il Decreto Sblocca Italia (DL 133/2014), che sta affrontando l’iter per la conversione in legge, ammette il permesso di costruire in deroga per gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica a condizione che una delibera del Consiglio comunale ne attesti l’interesse pubblico.Fai clic qui per effettuare modifiche. LEGGE STABILITA'
LUPI: confermato ecobonus al 65% nel 2014. Il bonus per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica delle abitazioni (ecobonus) sarà confermato con la legge di stabilità. Lo ha assicurato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, intervenuto a Campi Bisenzio (Firenze) alla celebrazione per i 50 anni dell'autostrada del Sole. «Fu il mio ministero e il sottoscritto ... leggi altro L'ITALIA NON E' (PIU') UN PAESE PER ARCHITETTI
“Redditi medi da ‘incapienti’; se continua così, prima della fine del 2015, saremo costretti a chiudere gli studi” 17/09/2014 - “Con lo Sblocca Italia, molto ridotto, il Governo Renzi - come peraltro accade tutti i giorni agli architetti italiani - ha sbattuto contro il muro della burocrazia conservatrice che ha mortificato e modificato il progetto di introdurre misure concrete per porre rimedio alla condizione delle città, del mercato dell’edilizia, degli architetti e degli altri professionisti del settore. Il Decreto contiene, infatti, solo norme che sarebbero adatte ad un Paese normale in tempi normali: per l’Italia di oggi ci voleva ben altro”... leggi altro DETRAZIONI FISCALI
Detrazioni 50%, aggiornata la guida dell'Agenzia delle Entrate http://www.nextville.it |